Alle 11 diverse centinaia di soci lavoratori e prestatori delle cooperative fallite in questi anni, bruciando solo in Emilia Romagna 100 milioni di euro di risparmi, si sono presentati davanti al Parlamento per chiedere la creazione di un fondo nazionale che garantisca il risparmio dei soci.
Alle 10.30 una delegazione ristretta è stata ricevuta dal presidente della Commissione Finanze, Francesco Boccia, e dal presidente della Commissione Attività produttive, Guglielmo Epifani: anche a loro abbiamo chiesto che i soci e i prestatori delle cooperative siano trattati come i soci delle banche fallite. Il prestito sociale è a tutti gli effetti risparmio e non speculazione finanziaria, per questo chiediamo una tutela così come prevede la Costituzione.
Da Reggio Emilia sono stati circa un centinaio in pullman e in treno, a cui si sono aggiunte le delegazioni di Varese, Milano Piacenza, Parma, Modena e quelle di altre città dove la cooperazione ha vissuto gli stessi problemi di Reggio Emilia. I soci coinvolti sono diverse migliaia. Noi chiediamo:
- regole;
- trasparenza;
Oltre che, ovviamente, un fondo di garanzia nazionale che deve essere rimpinguato dal movimento cooperativo, e in particolare dalle aziende cooperative che hanno il prestito sociale, che garantisca la restituzione del risparmio perduto in questi anni e per il futuro. L’altro aspetto è la revisione del rapporto tra socio e cooperativa con controlli che siano affidati a un soggetto terzo. Le stesse regole devono valere per il passato e il futuro. Solo in questo modo si potrà recuperare un rapporto fiduciario tra base sociale e cooperative che si è fortemente incrinato
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Federconsumatori Reggio Emilia
Dott.sa Lucia Lusenti
Realizzato nell’ambito del programma di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015.