Parliamo di mascherine e altri prodotti utili alla protezione personale.
Da ormai alcuni giorni riceviamo segnalazioni di prezzi troppo alti per prodotti che fino a pochi giorni fa costavano pochi euro.
Se crediamo che l’esercente ci stia vendendo una mascherina (elemento piuttosto richiesto) con un prezzo gonfiato, ciò che dobbiamo fare è: CONSERVARE LO SCONTRINO. Questa può sembrare una cosa banale, ma tanti ci hanno scritto parlandoci di aumenti che non potevamo verificare, perché gli scontrini erano già andati persi.
Oltre a questo possiamo chiedere di verificare la nota di acquisto, per capire quale dei tre soggetti in campo (produttori, distributori, esercenti) sia effettivamente responsabile degli incrementi.
Dobbiamo però segnalare anche un’altra cosa, ed è importante farlo.
Nella provincia reggiana così come nel capoluogo, tali segnalazioni sono pervenute in maniera molto meno significativa, rispetto ad esempio alla vicina Modena, dove a quanto pare viene segnalato una sorta di caso vero e proprio, nel quale si evidenziano anche incrementi del 600% del prezzo.
Un ultimo ma importante passaggio è il seguente. Noi, come associazione, raccogliamo le vostre segnalazioni, le riferiamo agli organi competenti e all’Autorità Garante per la Sorveglianza dei Prezzi.
E’ però molto importante segnalare anche alla Guardia di Finanza. IN questo modo faremo intervenire tutti i soggetti competenti e provvederete a svolgere un ruolo civico di attenzione alla comunità.
Ricordiamo infine che l’articolo 501 bis del Codice Penale, in grande sintesi, punisce chiunque compia manovre speculative per procurare un lucro dovuto ad un aumento anomalo dei prezzi. Un reato che prevede pene durissime: reclusione fino a tre anni, multe fino a 25.000 euro, sequestro delle merci, inibizione dall’attività.
L. Lusenti
Federconsumatori Reggio Emilia