Attenzione, riteniamo urgente ed importante fare chiarezza sul fallimento di IDB e sull’insinuazione al passivo.
Numerosi nostri associati, nell’ordine di oltre trenta telefonate ogni giorno, ci chiamano per chiedere come fare a recuperare le pietre (ovvero I diamanti) che sono ancora in possesso di IDB, a seguito del suo fallimento. Lo chiedono perché, da parte delle loro stesse filiali territoriali del Banco BPM, sono stati sollecitati e raccomandati di non andare oltre il termine ultimo del 8 marzo 2019.
Tale termine NON ESISTE riferito al recupero della pietra. Ad oggi non esiste termine entro il quale richiedere tale recupero.
Le filiali stanno facendo e creando confusione. Il termine dell’ 8 marzo 2019 è quello utile per effettuare l’insinuazione al passivo di IDB.
Come già dichiarato – insiste Soragni – il curatore fallimentare ha specificato chiaramente più volte che le pietre, anche se ancora depositate presso IDB, sono proprietà del risparmiatore e quindi devono essere considerati beni di terzi estranei all’attivo e non beni sequestrabili. Il curatore stesso li considera già sottratti all’attivo fallimentare e quindi destinati ad essere restituiti ai legittimi proprietari, nei tempi e nelle modalità che verranno comunicate nelle prossime settimane.”
Gli associati di Federconsumatori, che in questi mesi hanno affidato la pratica all’associazione, che non avessero ancora fatto richiesta per il recupero delle pietre saranno I primi ad essere contattati ed informati sulle modalità del recupero.
L’associazione Federconsumatori è già in contatto con il Curatore di IDB, ed entro il 20 febbraio 2019 avrà un incontro diretto al fine di chiarire le eventuali modalità collettive per recuperare le pietre.
Chi invece fosse già in possesso delle pietre, sarà chiamato in questi giorni da parte dei nostri legali, per valutare la proposta di BPM e l’eventuale chiusura della pratica.
Per Federconsumatori Reggio Emilia
L. Lusenti