In questi primi giorni del 2018 abbiamo assistito alla fioritura di una amplissima gamma di aumenti, che andranno -in maniera rovinosa- ad abbattersi sulle tasche dei consumatori.

Anche i consumatori però hanno delle responsabilità, in particolare quella di concentrarsi troppo su problemi sì importanti ma non determinanti del bilancio familiare, mentre pongono in secondo piano (o non considerano affatto) problemi, sotto forma di rincari, ben più gravi.

Andiamo con ordine:

nel 2018 la famiglia tipo registrerà un incremento del +5,3% per le forniture elettriche mentre per quelle gas del +5%. L’aumento medio dei pedaggi sulla rete autostradale italiana sarà invece de l 2,74%.

Questi aumenti non saranno nemmeno mitigati dagli stipendi (per chi ha uno stipendio) perché sono fermi da molti anni ai livelli più bassi d’Europa.

L’aspetto più grave è che sono anni che nel periodo invernale si tende ad aumentare il costo del gas, proprio nel periodo di picco dei consumi. Si tratta di una procedura sulla quale sarebbe necessario indagare con maggior attenzione. Riteniamo inoltre sia necessario ampliare lo spettro di controllo ed approfondimento anche all’elettricità dove pesa soprattutto l’incidenza 

 

eccessiva degli oneri di sistema, che conoscono un nuovo aumento dovuto al rafforzamento delle agevolazioni per le industrie energivore (+1,9%).

Come associazione dei consumatori ci sentiamo di definire quanto meno sbagliata oltre che dannosa questa scelta che impoverirà ed affaticherà ulteriormente le famiglie anche nel pagamento di beni primari come la luce elettrica ed il riscaldamento.

Infine, novità di questo 2018 appena iniziato, i molto discussi “sacchetti biodegradabili”. Capiamo la preoccupazione di chi teme si tratti di un rincaro gravoso per i consumatori ma vogliamo smentire con forza questa affermazione. Nella speranza che i supermercati rispettino la normativa in maniera uniforme e senza lucrarvi sopra in alcun modo, riteniamo sia importante ricordare che viviamo in un epoca dove nei nostri mari esistono vere e proprie isole di plastica, siamo sommersi dai rifiuti. Il costo di 0,01 o 0,02 centesimi per bustina biodegradabile impatterà in maniera insignificante sul nostro bilancio, mentre la luce e il gas, per i quali nessuna levata di scudi è stata fatta, saranno molto gravi.

Vogliamo fare un piccolo esempio: se prendessimo una bustina al giorno al costo di 0,02 cent, 7 giorni su 7, per 365 giorni, spenderemmo -all’anno- 7,3 euro in più. Gli aumenti di luce e gas, invece, ci costeranno circa 100 euro, senza considerare che è l’ennesimo aumento e non a fronte di un miglioramento del servizio, come le buste che, per l’appunto, passano da plastica a bio.

Infine, proprio con la fine del 2018, nel mondo dell’energia sarà eliminato il mercato tutelato. Si tratta del mercato dell’energia sicuro, garantito dall’Autorità Garante, che serve circa il 70% dei consumatori italiani. E’ stata predisposta la sua eliminazione per favorire il mercato libero molto meno scelto dai consumatori, fin quando hanno potuto scegliere.

Anche questa decisione impatterà sulla vita dei consumatori italiani i quali, pensiamo in particolare agli anziani, dovranno gestire per lo più on.line i propri contratti, dovranno valutarne gli aggiornamenti e saranno obbligati ad avvalersi di procedure -come la chiamata al call center- che paiono fatte apposta per mettere in difficoltà. Già oggi, in questi giorni, sono migliaia le famiglie che vengono contattate telefonicamente o presso la propria abitazione da chi afferma che, con la fine del mercato tutelato è già necessario cambiare operatore, rifilando contratti assai svantaggiosi ad ignari e spesso anziani consumatori.

Uff. Stampa Federconsumatori Reggio Emilia

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