Riguardo questi due importanti capitoli della previdenza integrativa è importante descrivere con accuratezza tutti i dettagli.
Si tratta infatti dell’aspetto più interessante della previdenza integrativa.
COME ADERIRE?
La partecipazione alla previdenza integrativa è una scelta libera e volontaria. L’adesione a un fondo pensione negoziale o a un fondo pensione preesistente può avvenire presso il datore di lavoro, la sede del fondo pensione, quella dei sindacati che hanno sottoscritto l’accordo o dei patronati incaricati dal fondo stesso. L’adesione a un fondo aperto o a un PIP può avvenire nelle sedi delle società (banche, imprese di assicurazione, SIM, SGR) che li hanno istituiti, oppure attraverso i soggetti incaricati dalle stesse società. L’adesione può essere consentita anche via web. I costi delle diverse forme di previdenza integrativa, possono ridurre significativamente l’importo della tua pensione futura; Ad esempio, in 35 anni di permanenza l’1% di costi in più equivale al 30 % di capitale in meno.
Per confrontare i costi delle diverse forme previdenziali visita il sito visita il – Comparatore dei costi pubblicato sul sito della COVIP: (http://www.covip.it/isc_dinamico/ ).
COME CONTRIBUIRE?
Se hai aderito a un fondo pensione (negoziale) in virtù di un accordo collettivo o di un regolamento aziendale, il datore di lavoro verserà sulla tua posizione individuale:
- il tuo contributo, nell’importo previsto dall’accordo collettivo o regolamento aziendale. Puoi sempre versare un importo maggiore;
- il contributo dell’azienda, nella misura prevista dall’accordo collettivo o regolamento aziendale, se versi anche il tuo contributo;
- il TFR futuro, in tutto o in parte, in base a quanto previsto nell’accordo collettivo o regolamento aziendale.
Se sei un lavoratore dipendente del settore privato che entra per la prima volta nel mercato del lavoro il tempo per prendere una decisione è abbastanza limitato. massimo 6 mesi dall’assunzione. In quell’arco di tempo dovrò decidere se versare il tuo TFR futuro alla previdenza integrativa o lasciarlo in azienda. Ricorda che se non esprimi alcuna scelta in modo esplicito (così detto conferimento tacito), il tuo TFR futuro confluirà nel fondo pensione previsto dall’accordo collettivo (fondo pensione negoziale).
Si può contribuire fino ad un massimo deducibile di 5.164, 57 € l’anno. Ciò significa che se si dichiara un reddito di 25.164 € l’anno, si pagheranno le tasse solo su 20.000. Infine, ma non meno importante, più sono gli anni di iscrizione alla previdenza integrativa meno si pagherà di tasse finali; l’aliquota sostitutiva (cioè si paga la percentuale indicata e null’altro e le prestazioni del fondo pensione non si cumulano con gli altri redditi) sarà pari al 15% di quanto versato e tale percentuale si ridurrà dello 0,3% per ogni anno di iscrizione superiore al 15° fino ad un massimo sconto di 6 punti percentuali portando così la tassazione al 9%.
QUALI SONO LE SCELTE DI INVESTIMENTO POSSIBILI?
Le forme pensionistiche integrative ti offrono diverse alternative per investire i tuoi contributi, chiamate linee di investimento (o comparti). Le linee di investimento si differenziano in base agli strumenti finanziari che vengono acquistati e in linea di massima sono riconducibili alle seguenti categorie:
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garantite, che offrono una garanzia di rendimento minimo o di restituzione del capitale versato al verificarsi di determinati eventi (ad esempio, al momento del pensionamento);
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obbligazionari (pure o miste), a seconda che investano esclusivamente o principalmente in titoli obbligazionari;
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bilanciate, che in linea di massima investono in azioni e in obbligazioni nella stessa percentuale;
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azionarie, che investono solo o principalmente in azioni.
PER APPROFONDIRE RICORDATI DI GUARDARE ANCHE I DUE VIDEO PRECEDENTI:
CAPITOLO UNO: COS’E’ E A CHI E’ DESTINATA LA PREVIDENZA INTEGRATIVA?
CAPITOLO DUE: COME ISCRIVERSI E COME CONTRIBUIRE?
CAPITOLO TRE: VANTAGGI FISCALI E LINEE DI INVESTIMENTO
Per Federconsumatori Reggio Emilia APS
L. Lusenti & R. Soragni
L.R. 4/17 annualità 2021